Recidiva dell’adenoma pleomorfo
La recidiva dell’adenoma pleomorfo presenta caratteristiche peculiari:
per il paziente è fonte di notevole stress, in quanto raramente un singolo intervento chirurgico è sufficiente per risolvere il problema. Questo nasce dal fatto che viene rimossa la recidiva evidente al momento, senza spesso essere in grado di asportarne altre in formazione in quanto non visibili in sala operatoria o all’esame della Risonanza Magnetica prima dell’intervento. Questo si spiega con la causa della recidiva legata all’insemenzamento della lesione (spargimento di parti dell’adenoma pleomorfo nel tessuto ghiandolare circostante) durante il primo trattamento.
per il chirurgo il problema principale è caratterizzato dalla necessità di risparmiare i rami del nervo facciale limitrofi alla lesione. Se durante il primo intervento una tecnica microchirurgica corretta consente agevolmente di salvarli, durante un intervento successivo si è di fronte a difficoltà molto maggiori. Questo è dovuto ai fini rami del nervo facciale, bianchi e fragili, immersi in un tessuto cicatriziale interno altrettanto bianco ma estremamente robusto. In pratica, non è sempre possibile dissociare i rami del nervo facciale dal tessuto circostante, obbligando il chirurgo a sacrificarne uno o più. Nei casi più complicati, tutte le ramificazioni del nervo facciale devono essere sacrificate, con conseguente paralisi facciale. Per evitare che questa diventi permanente, il Prof. Biglioli ha proposto in letteratura scientifica internazionale la ricostruzione immediata di tutta la ramificazione del nervo facciale con il nervo toracodorsale e le sue ramificazioni. Il prelievo di quest’ultimo nervo non comporta deficit apprezzabili per il paziente, mentre la ricostruzione del nervo facciale con questa metodica consente di ripristinare la simmetria del viso e dei suoi movimenti più importanti quali il sorriso e la chiusura palpebrale.
Caso 1
Risonanza magnetica di paziente affetta da multiple recidive di adenoma pleomorfo (frecce). Dopo ripetuti interventi, al fine di asportare radicalmente le lesioni si rende necessaria l’asportazione dell’intera ghiandola parotide unitamente al nervo facciale ed alle sue diramazioni.
Al termine della fase di asportazione della ghiandola inizia la fase ricostruttiva secondo la tecnica pubblicata in letturatura internazionale dal Prof. Biglioli: il nervo facciale rimosso e le sue diramazioni sono sostituite immediatamente con il nervo toracodorsale e le sue diramazioni, prelevati tramite un’incisione eseguita sotto l’ascella.
La tecnica di ricostruzione immediata del nervo facciale ha permesso di ottenere, a distanza di alcuni mesi, la simmetrizzazione del viso a riposo, durante il sorriso e la chiusura palpebrale
Caso 2
Paziente con plurirecidiva di adenoma pleomorfo della parotide sinistra (freccia)
ATTENZIONE! IMMAGINE DI UN INTERVENTO CHIRURGICO
Il nervo facciale e le sue diramazioni (sottesi dalla fettuccia rossa) visualizzati e correttamente conservati al termine dell’asportazione di tutta la ghiandola parotide
Il lembo microvascolare parascapolare ricostruisce la regione operata per evitare antiestetici infossamenti al termine dell’intervento
La risonanza magnetica a distanza di due anni dall’intevento documenta il perfetto attecchimento del lembo (freccia) e la sua perfetta ricostruzione della regione operata.
La simmetria del viso della paziente a distanza di due anni dall’intervento
La simmetria della mimica facciale dopo l’intervento
Caso 3
La Risonanza Magnetica documenta una estesissima recidiva di adenoma pleomorfo che occupa tutta la loggia parotidea profonda di sinistra
ATTENZIONE! IMMAGINE DI UN INTERVENTO CHIRURGICO
Intraoperatoriamente viene isolato il tronco del nervo facciale (freccia) e tutte le sue diramazioni (fettuccie blu)
L’esteso adenoma (12 cm. di diametro) asportato completamente
La loggia parotidea vuota (freccia) dopo l’asportazione completa dell’adenoma
La perfetta funzione del nervo facciale dopo l’intervento